Cosa troverai in questo articolo:
COME TRASFERIRSI IN GIAPPONE?
LO SPIEGA L’EXPAT STEFANIA
Mi chiamo Stefania e al momento vivo e lavoro in Giappone da quasi 3 anni. Nel 2014, quando sono venuta per la prima volta in Giappone per un breve soggiorno studio, ho aperto il mio blog e la pagina Facebook Prossima Fermata Giappone, accompagnati di recente da Instagram e Youtube, sui quali sono molto attiva. Prossima Fermata Giappone nasce dal desiderio di condividere con appassionati e viaggiatori la bellezza dei viaggi, della cultura e delle tradizioni giapponesi, portare alla scoperta di un Giappone meno, raccontarne delicatamente la quotidianità. Attualmente lavoro in un’azienda giapponese e al contempo come freelancer per la creazione di contenuti di viaggio sul Giappone.
PERCHÈ TRASFERIRSI IN GIAPPONE?
Perché mi sono trasferita in Giappone? Quella per il Giappone è una passione che mi porto dietro fin da piccola, a 10 anni avevo deciso: io avrei studiato giapponese e prima o poi sarei riuscita a mettere piede in quel Paese un po’ incantato che faceva capolino sporadicamente da riviste e foto. Ho sempre studiato questo Paese per puro interesse personale perfino quando andavo alle medie o alle superiori, libri , articoli, qualsiasi cosa inerente la assorbivo come una spugna. Così quando sono entrata all’Università ho scelto di laurearmi in lingua e cultura giapponese e dopo la laurea di fare un periodo di studio qui. Mentre studiavo qui ho pensato che sarebbe stato bello provare almeno a trovare lavoro e alla fine sono rimasta. Trovo che il Giappone sia un Paese complicato, ma proprio per questo affascinante. E più di tutto penso che possa dare un’infinità di possibilità lavorativamente parlando, se si dimostra di avere le capacità giuste perfino da neolaureati.
QUALE ZONA SCEGLIERE PER TRASFERIRSI IN GIAPPONE?
La zona migliore per trasferirsi in Giappone? Personalmente, sono profondamente affezionata a Tokyo. La capitale del Giappone è per me come una seconda casa, una città di folle immense, rumori incessanti, neon variopinti, ma anche un luogo di intimità profonda, di angoli-nido che abbracciano dolcemente, bellissima nella sua quotidianità. Tokyo è spigolosa, ma morbida, un luogo meravigliosamente patchwork, dove tutto è possibile, e che mi fa ribollire lo stomaco d’emozione.
COME FUNZIONA IL VISTO PER LAVORARE IN GIAPPONE?
A lavoro, mi occupo anche di visti per stranieri quindi mi sono fatta una cultura al riguardo. Ci sono diversi tipi di visti per trasferirsi in Giappone. Avevo anche fatto qualche mese fa un video su youtube, che potete trovare qui sotto, dove parlavo proprio della questione visti e di come trovare lavoro in Giappone.
QUANTO DURANO I VISTI PER LAVORARE IN GIAPPONE?
I visti lavorativi per trasferirsi in Giappone hanno durata di 1 / 3 / 5 anni. La durata dipende dalla grandezza e importanza dell’azienda e viene decisa dall’Ufficio Immigrazione. Solitamente l’azienda sponsorizza il visto, ma il rilascio del visto è a totale discrezione dell’Immigrazione che può anche decidere di rifiutare la richiesta di visto. Molte aziende giapponesi preferiscono evitare di assumere dall’estero e preferiscono fare colloqui a chi si trova già in Giappone. Per questo di solito la cosa più facile è passare dal visto studentesco a quello lavorativo oppure fare colloqui con il visto turistico. Ovviamente anche al riguardo ci sono eccezioni, per la mia esperienza le aziende più aperte ad assumere anche chi si trova all’estero sono quelle nel settore IT o in generale ingegneria.
SI PUÒ LAVORARE CON IL VISTO TURISTICO IN GIAPPONE?
Se intendete trasferirvi in Giappone per lavoro vi consiglio, nel caso si facciano colloqui con il visto turistico, di prendervi tutti i 90 giorni permessi per portare a termine il processo dei colloqui. È bene poi ricordare che, in caso di possesso di visto turistico, se si riceve un’offerta lavorativa, si deve fare l’application per il visto in Giappone e poi tornare nel proprio Paese, aspettare il documento chiamato COE (Certificate of eligibility) e una volta ricevuto portarlo al consolato o ambasciata giapponesi in Italia per ricevere il proprio visto. Dopo aver fatto ciò si può tornare in Giappone e iniziare a lavorare per l’azienda.
Ricordo anche che con il solo visto turistico è assolutamente vietato lavorare (inteso come lavoro in cui si riceve una remunerazione).
COSA DEVO FARE PER OTTENERE L’APPROVAZIONE DEL VISTO IN GIAPPONE?
Per trasferirsi in Giappone avrai bisogno di ottenere l’approvazione per il visto. Per fare questo, normalmente ciò che guarda l’Immigrazione per approvare il rilascio del visto è:
- studi fatti, normalmente è necessaria una laurea o un diploma di senmongakko giappoense
- in alternativa attinenza degli studi fatti con il lavoro che si andrà a fare
- eventuali attestati di lingua a livello almeno business (JLPT N2 nel caso del giapponese) non sono obbligatori ma sicuramente sono un plus da allegare alla richiesta di visto
- in alternativa alla laurea potrebbe essere valutati in cambio 10 anni di esperienza lavorativa attestata in un unico settore
- in mancanza di laurea è sempre consigliabile affidarsi per l’application dei visti ad un gyoseishoshi (avvocato dei visti), in questo caso il costo è intorno agli 80.000 / 100.000 yen.
- considerate comunque che nella maggior parte dei lavori e delle aziende sarà necessario almeno un livello di giapponese business (ci sono ovviamente eccezioni)
TIPOLOGIE DI VISTO IN GIAPPONE
Per trasferirsi in Giappone potrai richiedere diverse tipologie di visto. Elenco i principali tipi di visto, necessari per chi intende lavorare in Giappone:
- Gijutsu Jinbun chishiki kokusai gyomu: è il visto lavorativo più comune e copre tutti quei lavori d’ufficio, ingegneria, traduzione, turismo etc. (è il visto che ho anche io)
- Kyoiku: insegnamento, viene dato per lavori di insegnamento, spesso si vede per insegnanti di inglese
- Haiguusha: visto matrimoniale, nel caso ci si sposi con un cittadino giapponese
- Eijyusha: visto permanente, si può ottenere dopo 10 anni di residenza in Giappone
- Kazokutaizai: visto familiare, nel caso ci si sposi con un cittadino straniero in possesso del visto lavorativo. Permette di lavorare fino a 28h la settimana.
- visto studentesco (ryuugaku). Questo si ottiene con l’iscrizione a una scuola di lingua giappoense/ università / senmongakko giapponesi e viene rilasciato sempre tramite l’Immigrazione. Per le scuole di lingua giapponese ha durata di massimo 2 anni. Il visto studentesco permette di lavorare part time fino a 28h la settimana. Il superamento di questo limite, se scoperto dall’Immigrazione, potrebbe portare al rifiuto di visti successivi.
- Per l’Italia non esiste il working holiday al momento.
COME FARE CON GLI ALLOGGI SE SI È STUDENTI?
Per quanto riguarda gli alloggi, se vuoi trasferirti in Giappone come studente, una soluzione è vedere se la propria scuola ha dormitori o share house, io ad esempio quando studiavo vivevo in una share house della scuola. Altrimenti affidandosi a GogoNihon (che è l’agenzia con cui ho trovato la scuola in cui avevo studiato) si può essere messi in contatto con agenzie che si occupano di share house e appartamenti se la scuola non ne ha di suoi.
COME FARE CON GLI ALLOGGI SE SI È LAVORATORI?
Per quanto riguarda gli alloggi, se vuoi trasferirti in Giappone come lavoratore, puoi affidarti a varie agenzie in loco se si cerca un appartamento. Per gli stranieri è molto probabile che venga chiesto di pagare in più un’agenzia garante che appunto faccia da garante per l’affitto e questa, a sua volta, vi chiederà di lasciar loro il contatto di emergenza di un conoscente/amico giapponese. Ci sono poi agenzie come Fontana che si rivolgono specialmente a clientela straniera che non richiedono il pagamento di un’agenzia garante ma di contro hanno edifici piuttosto vecchi.
È NECESSARIO SAPERE IL GIAPPONESE PER LAVORARE?
Per lavorare in Giappone è davvero consigliabile sapere la lingua. Ovviamente ci sono eccezioni e si trovano aziende e lavori in cui il solo inglese è sufficiente, ma in un Paese in cui l’uso dell’inglese non è così diffuso sapere la lingua almeno livello N2 apre molte più possibilità lavorative.
COM’È LA SITUAZIONE LAVORATIVA IN GIAPPONE?
Il mercato del lavoro è ancora estremamente vivo in Giappone. Non è facilissimo trovare lavoro ma neanche difficilissimo. Con le giuste capacità il Giappone dà ancora molte opportunità lavorative. Il concetto di mancia non esiste in Giappone.
COME FARE CON IL CONTO IN BANCA IN GIAPPONE?
Il conto in banca in Giappone è necessario poiché la maggior parte dei lavori pagano tramite trasferimento bancario (alcuni pagano in contanti). Aprire il conto in banca in Giappone può essere problematico per una serie di motivi, spesso le banche non consentono l’apertura immediata, ma richiedono che siano passati almeno 3 / 6 mesi dall’arrivo in Giappone. Nel mio caso la scuola di lingua in cui studiavo aveva un accordo con una banca che accettava le pratiche degli studenti e rilasciava il conto dopo circa 2/3 mesi. Una soluzione può essere nel frattempo aprire un conto postale che invece non dà particolari problematiche. Un altro ostacolo può essere il fatto che di solito i documenti sono tutti in giapponese. Ricordo che per la firma di documenti ufficiali in Giappone (come quelli per apertura di un conto bancario o firma di un contratto di lavoro) spesso viene richiesto l’hanko, un timbro ufficiale che riporta il proprio nome.
COME FARE IL CURRICULUM PER LAVORARE E TRASFERIRSI IN GIAPPONE
Per quanto riguarda il curriculum in Giappone, il formato giapponese è estremamente diverso da quello italiano. Infatti, ci sono due formati specifici che richiedono chiamati rirekisho (履歴書) e shokumukeirekisho (職務経歴書) , da compilare in una certa maniera:
- Il rirekisho è un curriculum giapponese con foto in cui si scrivono i propri dati generali , studi in ordine cronologico, lavori in ordine cronologico, certificati, la propia presentazione e il motivo per cui si vorrebbe lavorare per un’azienda e si è adatti alla posizione offerta.
- Il shokumukeirekisho è un curriculum giapponese in cui si scrivono molto nel dettaglio le proprie esperienze lavorative, ruolo e compiti svolti per ogni azienda, lista delle proprie capacità. Più precisi, ordinati, dettagliati sono, meglio è.
ALCUNI CONSIGLI PRATICI DA APPLICARE QUANDO TRASFERIRSI IN GIAPPONE
Per trasferirsi in Giappone, consiglio di avere ben in mente cosa si vuole fare e nel caso si intenda rimanere per lavorare iniziare fin da subito a fare colloqui.
Per quanto riguarda la sim telefonica il contratto minimo è di 7 mesi, costo mensile intorno ai 2000 yen e si può fare da Yodobashi Camera. Il pagamento passa attraverso il conto bancario, per il primo pagamento serve assolutamente una carta di credito (non sono accettate carte ricaricabili, né carte di debito) anche italiana va bene.
COME FUNZIONANO I SERVIZI SANITARI IN GIAPPONE?
Per accedere ai servizi sanitari in Giappone, bisogna avere un’assicurazione sanitaria. Esistono diversi tipi di assicurazioni sanitarie, utili nel caso di trasferimento in Giappone, in base al visto giapponese in possesso:
- Nel caso di visto studentesco, c’è l’assicurazione sanitaria detta kokumin kenko hoken. L’application per l’assicurazione viene fatta dalla scuola, costa circa 1000 yen (8 euro) da rinnovare periodicamente.
- Quando si inizia a lavorare full time, si deve passare a un altro tipo di assicurazione chiamato shakai kenko hoken, metà di questa viene pagata dall’azienda per cui si lavora, l’altra metà viene detratta dallo stipendio. L’assicurazione copre il 70% del costo e al momento di una visita o di comprare delle medicine si paga il restante 30%.
Per legge inoltre le aziende sono obbligate a far fare ai dipendenti una visita medica completa all’anno.
COSTI DI VITA PER TRASFERIRSI IN GIAPPONE
QUANTO COSTA L’AFFITTO IN GIAPPONE?
Il costo dell’affitto in Giappone dipende dalla grandezza dell’appartamento, vicinanza ad una stazione, quanto è vecchio l’edificio, zona in cui si vive. Io, ad esempio, vivo in un appartamento del 2017 a 2 minuti da una stazione, Tokyo centrale, 20mq con internet illimitato già incluso e pago 82.000 yen al mese. Un appartamento in periferia o fuori Tokyo città, in un edificio vecchio e un po’ lontano da una stazione, anche 40mq si può trovare a 50.000 yen al mese.
COME FUNZIONA L’AFFITTO IN GIAPPONE?
Di solito al primo pagamento dell’affitto in Giappone vengono chiesti assieme 2 / 3 mesi di affitto tutti in una volta, oltre al prezzo dell’agenzia garante, assicurazione, pulizie, cambio serratura. Il contratto di gas, luce e acqua vanno aperti da soli e solitamente chi se ne occupa parla inglese.
QUANTO È LO STIPENDIO MEDIO IN GIAPPONE?
Lo Stipendio medio in Giappone per un neolaureato tra i 200.000 ¥ e i 250.000 ¥ al mese, chi ha già un paio di anni di lavoro può ricevere intorno ai 270.000 ¥ e i 350.000 ¥ al mese. I trasporti da casa a lavoro sono pagati.
Alcune aziende prevedono bonus per la casa se ad esempio si vive a 3 stazioni / 1 km dall’ufficio. Ogni 6 mesi / 1 anno inoltre è molto probabile ricevere un piccolo aumento di stipendio se i risultati sono stati buoni.
QUANTO È IL COSTO DEL CIBO IN GIAPPONE?
Il costo del cibo in Giappone dipende molto da cosa si mangia e da quanto si mangia fuori, ma contate di spendere intorno ai 10.000 ¥ al mese per la spesa se si mangia a casa. Frutta e verdura sono molto più costose rispetto all’Italia.
QUANTO COSTA TRASFERIRSI IN GIAPPONE?
Il visto giapponese, in sé costa una marca da bollo di 4000 ¥ (se non si deve pagare l’avvocato dei visti). Per l’affitto in Giappone, contate di spendere tra i 50.000 ¥ e i 90.000 ¥ al mese. Inoltre, per entrare nell’appartamento di dover dare circa 3 mesi di affitto, pagamento dell’agenzia garante, assicurazione e altre piccole spese relative. Oltre questi costi e al biglietto aereo non ci sono grandi costi che mi vengano in mente.
LA CULTURA GIAPPONESE È MOLTO DIVERSA DA QUELLA ITALIANA?
Direi che la socialità in generale viene vissuta in maniera differente, ma trovo che ad esempio entrambi i Paesi abbiano una storia e delle tradizioni di lunghissima data ed estremamente ricche. Anche la cultura culinaria è molto presente in Giappone, anche se le due cucine sono molto diverse.
COME SONO VISTI GLI ITALIANI IN GIAPPONE?
Tendenzialmente c’è un’immagine positiva degli italiani. Gli stereotipi ci sono ovunque ovviamente, ma comunque molti giapponesi sono interessati alla cultura italiana e vorrebbero visitare l’Italia.
È FACILE INTEGRARSI E TRASFERIRSI IN GIAPPONE?
Avendo degli studi alle spalle, integrarsi in Giappone non è stato difficile perché sapevo già più o meno cosa aspettarmi. Ci saranno sempre aspetti della cultura giapponese che non mi apparterranno perché non è il Paese in cui sono cresciuta. Credo che l’integrazione dipenda tutto dalla maniera di porsi al prossimo, gentilezza e buone maniere sono universali d’altronde e basta tenere a mente quali siano le abitudini per una buona armonia generale nel determinato Paese per non avere problemi.
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