La nostra rubrica sulle coppie miste, che si incentra sulle flusso di pensieri ed emozioni di diverse coppie miste, si arricchisce con una nuova intervista. Essere una coppia mista significa partire per un dialogo quotidiano tra diverse culture. In questa intervista, abbiamo posto diverse domande a una coppia quotidianamente collega la cultura ungherese a quella italiana.
Cosa troverai in questo articolo:
COSA SIGNIFICA ESSERE UNA COPPIA MISTA?
CE LO SPIEGANO GIULIA (ITALIA) E IL SUO COMPAGNO UNGHERESE
Ciao ragazzi, Io sono italiana nata e cresciuta all’ombra del Colosseo e il mio compagno ungherese di una cittadina a nord del paese, tra Bratislava e Vienna. Viviamo insieme a Budapest da più di quattro anni, siamo andati a convivere dopo una manciata di mesi che ci frequentavamo.
Come vi siete conosciuti?
Ci siamo conosciuti ufficialmente durante una festa dell’azienda dove lavoravamo anni fa, anche se io l’avevo già adocchiato in ufficio da qualche mese.
Sei mai stato nel paese del Patner?
Vivo nel paese del mio partner. Mi sono trasferita in Ungheria ancora prima di conoscerlo. Con il paese e la città ho passato dei momenti altalenanti, un po’ come tutti gli espatriati. Adesso sono contenta di trovarmi qui e non ho intenzione di trasferirmi, ma mentirei se dicessi che è sempre stato così.
Cosa accomuna le vostre culture e cosa le differenzia?
Italiani e ungheresi non sono poi così diversi. Tutto sommato siamo abbastanza simili. Ci sono delle piccole differenze, ma non così rilevanti da essere menzionate.
Cosa amate e non amate della cultura dell’altro partner?
Degli ungheresi non amo il loro costante pessimismo, riescono davvero a far calare un velo scuro sopra ogni piccola difficoltà. Ovviamente non tutti sono così, ma le conversazioni più demoralizzanti della mia vita le ho sentite qui. Il mio compagno non sopporta la tendenza di noi italiani a fare melodrammi e scene teatrali per qualsiasi cosa, anche le più futili.
Quale comportamento o abitudine hai adottato della cultura del partner?
Per quanto riguarda il comportamento/abitudine che ho adottato della cultura del partner, direi togliermi le scarpe appena entro in casa, mia e altrui. Qui lo fanno tutti, si gira solo in ciabatte o calzini nelle abitazioni. Ogni volta che torno in Italia mi sento quasi in colpa a non farlo!
A tavola cosa si mangia?
A tavola si mangia un po’ di tutto. Tanta pasta, alcuni piatti ungheresi un po’ più light e soprattutto cerchiamo di riproporre le pietanze che mangiamo in viaggio o spesso ne prepariamo altre sempre di stampo internazionale (hummus, noodles, pollo al curry e così via).
Vi hanno mai fatto domande imbarazzanti o strane?
Per quanto riguarda domande imbarazzanti o strane, non ce ne hanno mai fatte di particolarmente imbarazzanti, anche se l’odioso tormentone è “Ma come, tu italiana e lui ungherese? Di solito è il contrario”. Penso sia intanto un’osservazione piena di pregiudizi, ma anche piuttosto fastidiosa e superficiale.
Un aneddoto divertente di qualcosa che hai fatto che nell’altra cultura non si dovrebbe fare?
Un aneddoto divertente di qualcosa che ho fatto che nell’altra cultura non si dovrebbe fare? Di solito faccio gaffe linguistiche in continuazione. Proprio l’ultima l’ho fatta con il postino non troppo tempo fa. Doveva recapitare un pacco pesante e gli ho chiesto se gentilmente poteva aiutarmi a portarlo su al terzo piano dove viviamo. Peccato che abbia usato un’espressione normalmente utilizzata per invitare le persone a casa per… scopi maliziosi!
Un’abitudine, un’usanza, una superstizione che tendi a utilizzare spesso e che non esiste nella cultura del tuo partner?
Una volta mio suocero ha versato accidentalmente dello spumante sul tavolo mentre apriva la bottiglia. Io, prontamente, ho messo le dita nel liquido caduto e passate dietro le mie orecchie e quelle del mio compagno. A casa mia si è sempre fatto, pare porti fortuna. Non sono superstiziosa, ma credo sia una cosa simpatica e leggermente scaramantica. Beh, tutti mi hanno guardata perplessi alzando un sopracciglio.
Qual è il punto di forza delle coppie miste secondo te?
Proprio la loro diversità! Confrontarsi ogni giorno con una persona che è cresciuta in un altro contesto linguistico, culturale e sociale fa vedere il mondo da un altro punto di vista, scoprendo quante sfumature diverse si celano dietro un concetto. Inoltre, so che sembrerà strano a dirsi, ma spiegare a voce alta ogni singolo aspetto della propria cultura fa riflettere. A me ha aiutato tanto, ho compreso e a volte anche scoperto alcuni meccanismi che magari fino a un minuto prima ho dato per scontati, proprio perché parte integrante del contesto dove sono cresciuta. Last but not least, vedere il proprio paese con gli occhi “esterni” del partner aiuta tanto a farsi autocritica e a conoscersi meglio
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Bellissimo. Anche mio marito é ungherese.