Essere una coppia mista è un viaggio quotidiano tra diverse culture. Noi abbiamo intervistato diverse coppie miste che vivono in Italia. Oggi, a parlarci di questo viaggio interiore ci sono Khalid e Sara, coppia mista che vive in Italia e che, ogni giorno costruiscono un ponte tra il Marocco e il Belgio.
Cosa troverai in questo articolo:
COM’È ESSERE UNA COPPIA MISTA?
CE LO SPIEGANO KHALID (MAROCCO) E SARA (BELGIO)
Ciao, siamo Khalid e Sara, 39 e 37 anni. Khalid è originario del sud del Marocco mentre io (Sara) sono originaria del Belgio, della parte vallone di lingua francese. Viviamo a Milano, dove ci siamo conosciuti 14 anni fa. Eravamo in un locale dove si balla latino-americano e Khalid mi ha chiesto se volevo ballare una bachata con lui. Ha scoperto che io studiavo arabo e quando gli ho scritto il suo nome nella sua lingua è rimasto folgorato. Lui parla anche un ottimo francese e da subito c’è stato feeling. Da allora non ci siamo più lasciati e 11 anni fa ci siamo sposati.
Cosa accomuna le vostre culture e cosa le differenzia?
I punti in comune fra le nostre culture sono sicuramente il valore forte del lavoro sodo e della famiglia, ma per il resto Belgio e Marocco sono in antitesi praticamente su tutto.
Già partendo dal credo religioso, il contrasto fra cristianesimo e islam può essere considerato una differenza sostanziale.
Il Belgio è, inoltre, un paese dalla mentalità molto “libera” e aperta, in cui nessuno si preoccupa dell’opinione della gente e in cui ognuno vive la sua vita come più preferisce.
Il Marocco è, d’altra parte, molto ancorato alle tradizioni e molto attento alla buona reputazione della famiglia agli occhi di vicini e parenti.
Cosa amate e cosa non amate della cultura dell’altro?
Khalid ama della mia cultura il generale anticonformismo rispetto al “mainstream” inteso come modo di pensare comune. Col tempo si è reso conto di quanto una mentalità aperta sia importante per la propria crescita personale ed evoluzione, e per poter apprezzare anche le altre culture.
Non ama invece la cucina belga poco variegata, ma soprattutto la ridotta socialità della mentalità belga, molto più incentrata sul singolo rispetto al gruppo. Andare a cena fuori dalle mie parti è più unico che raro, si preferiscono gli spazi aperti, ma il clima non consente di approfittarne appieno.
Io della cultura di Khalid amo particolarmente la cucina, davvero squisita, il calore e la generosità del suo popolo, che nasce dal cuore, la musica vagamente neomelodica, i colori intensi di bazar e mercati, senza dimenticare la condivisione come strumento di aggregazione.
Non apprezzo invece i rapporti familiari talmente stretti da risultare quasi ossessivi e l’usanza di inviare soldi ai genitori “per cultura”.
Quale comportamento o abitudine hai adottato della cultura del partner?
Avendo ricevuto in regalo dalla famiglia un enorme tappeto marocchino, la prima abitudine del Marocco adottata in casa nostra è stata quella di togliersi subito le scarpe all’ingresso.
Abitudine estesa ovviamente agli ospiti, forniti di ciabattine.
In Belgio la cultura dello sport all’aria aperta è un caposaldo, così il nostro primo acquisto è stato il kit di due city bike per le nostre gite nel verde. Ovviamente portabici da auto compreso: onnipresente nelle culture nordiche, per portare le bici con sé ovunque.
A tavola cosa si mangia?
La nostra cucina è assolutamente fusion, non si limita a una sola cucina in particolare.
Khalid ama cucinare le specialità marocchine, io invece propongo alcune ricette belghe.
La cucina italiana trova un piccolo spazio anche in casa nostra ma, essendo appassionati viaggiatori e anche appassionati di cucine etniche, riusciamo a fare spazio e riproporre varie cucine dei paesi da noi visitati.
Dato che siete una coppia mista, vi hanno mai fatto domande imbarazzanti o strane?
Non abbiamo mai ricevuto domande dirette in tal senso, ma molti amici ancora non si spiegano come due persone come noi, così totalmente diverse, possano stare insieme felicemente. Eppure siamo sposati ormai da 11 anni e reggiamo molto bene.
Ci raccontate un aneddoto divertente di qualcosa che hai fatto che nell’altra cultura non si dovrebbe fare?
Sicuramente quando ho conosciuto per la prima volta i genitori di Khalid. Io seguivo un corso di danza orientale e avrei fatto meglio a non farne parola, perché le ballerine in Marocco sono considerate delle ragazze leggere e libertine. E io che pensavo di fargli piacere!
Un’abitudine, un’usanza, una superstizione che tendi a utilizzare spesso e che non esiste nella cultura del tuo partner?
In Marocco baciare le mani alla propria moglie è un segno d’affetto ma per me ha tutt’altro significato!
Qual è il punto di forza di una coppia mista?
Le coppie miste portano una visione del mondo a 360°, è una continua palestra di capacità di adattamento e uscita dalla comfort zone.
Essere una coppia mista significa fare moltissimi compromessi e smussare lati del carattere difficili da capire per coppie della stessa cultura. Non a caso si dice “mogli e buoi dei paesi tuoi”.
Significa scontrarsi giornalmente con punti di vista diversi. In questi casi, trovare continuamente punti di accordo e terreni d’intesa dove a volte sembrano non esserci è una conquista.
Significa entrare ogni giorno nella mentalità del partner per capire le motivazioni culturali di azioni e pensieri per noi incomprensibili: questo arricchisce il rapporto e permette una comprensione profonda da parte di entrambi.
Si tratta davvero di un viaggio quotidiano.